Cambio dell'ora: come reagisce il nostro corpo quando torniamo all'ora solare

Domenica 26 ottobre 2025, ore 03:00 → 02:00.
Se ne discute da tempo e il Parlamento Europeo ne ha proposto l'abolizione, tuttavia, in Italia si è scelto di mantenerla, stiamo parlando dell’ora solare: un'ora di luce in più al mattino presto, ma una in meno alla sera. L'ora legale, invece, tornerà domenica 29 marzo 2026.
Perché Cambiamo l'Ora?
Il ritorno all'ora solare non è un capriccio, ma una convenzione nata per una ragione molto pratica: il risparmio energetico. L'idea, proposta già dallo scienziato del '700 Benjamin Franklin, è semplice e si basa sul beneficio di sfruttare al massimo la luce naturale per ridurre il consumo di illuminazione artificiale. E funziona. Secondo le stime di Terna, nei 7 mesi di ora legale del 2023, l'Italia ha risparmiato circa 340 milioni di kWh, equivalenti a oltre cento milioni di euro.
Cambiamenti per il nostro organismo
Tuttavia, il nostro corpo non risponde a logiche di efficienza, ma a segnali decisamente più ancestrali. Il nostro orologio biologico interno, il ritmo circadiano, è sincronizzato da millenni sulla luce del sole. Quando alteriamo artificialmente questo schema, creiamo uno sfasamento, una sorta di "jet lag" che ci chiede di adattarci a un tempo che non è il nostro. Gli effetti di questo cambiamento sono interconnessi. Il sonno è il primo a risentirne. La produzione di melatonina, l'ormone che ci accompagna nel riposo, viene confusa, rendendo più difficile addormentarsi la sera e causando risvegli precoci al mattino. Questa stanchezza si traduce in una fastidiosa sonnolenza diurna e in una minore qualità del sonno, che può apparire frammentato e poco riposante. Per compensare la mancanza di energia, il corpo cerca istintivamente soluzioni rapide, spingendoci verso zuccheri e carboidrati e alterando i normali segnali della fame. Non sorprende, quindi, che anche l'umore e la concentrazione ne risentano. La stanchezza può renderci più irritabili, mentre il cervello, impegnato a ricalibrarsi, fatica a mantenere l'attenzione, rendendoci più distratti. Il buio che arriva prima, inoltre, può accentuare una sensazione di malinconia serale.
Strategie per difenderci dal cambio dell’ora
La strategia migliore è accompagnare il corpo in questa transizione con gentilezza ma senza forzarlo. L'ideale è agire d'anticipo.Già nella settimana precedente al cambio, si può iniziare a posticipare gradualmente di 10-15 minuti l'ora in cui si va a letto e ci si sveglia, adeguando di conseguenza anche gli orari dei pasti. Nei giorni del cambio e in quelli successivi, diventano poi fondamentali alcune buone abitudini. Creare un rituale serale rilassante, con un bagno caldo, una tisana o un buon libro lontano dalla luce blu degli schermi, prepara a una notte serena. Una cena leggera, evitando caffeina e alcol nel pomeriggio, aiuta l'organismo. Altrettanto importante è sfruttare la luce del giorno: una passeggiata all'aria aperta, anche breve, è un segnale potentissimo che aiuta il corpo a risincronizzarsi. Infine, è utile mantenere la regolarità, resistendo alla tentazione di dormire fino a tardi nel fine settimana per non prolungare lo sfasamento.
Cosa dice la scienza
Uno studio del Centro di Medicina del Sonno dell’Irccs Neuromed, ha esaminato come l'ora legale, introdotta per risparmiare energia, possa disturbare il ritmo circadiano umano, influenzando sonno, salute e produttività. Le transizioni semestrali e il disallineamento prolungato tra orario sociale e orario solare sono associati a effetti negativi sul benessere. La scienza suggerisce che mantenere l'ora solare (ST) tutto l'anno si allinea meglio con la biologia umana, promuovendo sonno naturale e salute a lungo termine.
Fonti https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1087079225001145 Terna: nei sette mesi di ora legale risparmio di oltre 75 milioni di euro per il sistema elettrico italiano - Terna spa https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC8569496/
