Colecisti: tutto quello che c'è da sapere
- Anatomia e funzione della cistifellea
- Cause e fattori di rischio
- Sintomi e diagnosi
- Complicanze
- Trattamenti disponibili
- Prevenzione
- Anatomia e funzione della cistifellea
La cistifellea è un organo di forma sacculare situato sotto il fegato, nel quadrante superiore destro dell'addome. La sua funzione principale consiste nell'immagazzinare e concentrare la bile prodotta dal fegato. La bile è un fluido digestivo essenziale per l'emulsificazione dei grassi nell'intestino tenue, facilitando così la loro digestione e assorbimento.
La cistifellea si connette al sistema biliare attraverso il dotto cistico, che si unisce al dotto epatico comune formando il dotto coledoco. Questo percorso consente alla bile di essere rilasciata nell'intestino tenue in risposta alla presenza di cibo, in particolare di grassi, nell'intestino. La regolazione del rilascio della bile è mediata dall'ormone colecistochinina, che stimola la contrazione della cistifellea e il rilascio della bile.
- Cause e fattori di rischio
La colecistite può essere suddivisa in due categorie principali: colecistite acuta e colecistite cronica. La colecistite acuta è spesso causata da calcoli biliari (colelitiasi) che ostruiscono il dotto cistico, impedendo il normale flusso della bile e provocando un'infiammazione. La presenza di infezioni batteriche secondarie può ulteriormente aggravare l'infiammazione e portare a complicanze più gravi.
La colecistite cronica, invece, è caratterizzata da una infiammazione persistente della cistifellea, spesso associata a ripetute infiammazioni acute. Questo tipo di colecistite può portare a cambiamenti strutturali permanenti nella cistifellea, compromettendone la funzionalità a lungo termine
Una serie di fattori di rischio possono aumentare la probabilità di sviluppare la colecistite:
- Età avanzata: la prevalenza di colecistite aumenta con l'età
- Genere femminile: le donne hanno un rischio maggiore rispetto agli uomini, in parte a causa dei livelli di estrogeni che influenzano la formazione dei calcoli biliari
- Obesità: l'eccesso di peso è associato ad una maggiore produzione di colesterolo nella bile, che favorisce la formazione di calcoli
- Dieta ricca di grassi e colesterolo: un'alimentazione non equilibrata può contribuire alla formazione di calcoli biliari
- Gravidanza: i cambiamenti ormonali durante la gravidanza possono influenzare la composizione della bile
- Malattie del fegato: le patologie epatiche possono alterare la produzione e la composizione della bile
- Diarrea cronica o sindrome dell'intestino irritabile: questi disturbi possono influenzare il metabolismo della bile e la formazione di calcoli.
- Sintomi e diagnosi
I sintomi della colecistite possono variare a seconda della gravità e della natura della condizione (acuta o cronica). Nella colecistite acuta, i sintomi principali sono:
- Dolore addominale: tipicamente localizzato nella parte superiore destra dell'addome, può irradiarsi verso la schiena o la spalla destra
- Febbre: è spesso accompagnata da brividi
- Nausea e vomito: sono sintomi comuni, che in questo caso possono essere molto intensi
- Sensibilità addominale: la palpazione dell'addome può rivelare una maggiore sensibilità nella zona della cistifellea.
Nella colecistite cronica, i sintomi possono essere meno intensi ma persistenti: dolori addominali ricorrenti, disturbi digestivi e, in alcuni casi, ittero.
La diagnosi della colecistite si basa su una combinazione di anamnesi clinica, esame fisico e indagini strumentali. Tra gli strumenti diagnostici più utilizzati vi sono:
- Ecografia addominale: è il metodo di scelta per la diagnosi della colecistite, in quanto consente di visualizzare la presenza di calcoli, l’ispessimento della parete della cistifellea e i segni dell’infiammazione
- Tomografia computerizzata (TC): è utilizzata in casi complessi o quando l'ecografia non fornisce informazioni sufficienti
- Risonanza magnetica (RM): può essere impiegata per valutare dettagliatamente il sistema biliare
- Colangiopancreatografia endoscopica retrograda (ERCP): viene utilizzata per esaminare i dotti biliari e pancreatobiliari, soprattutto in presenza di calcoli nei dotti
- Esami del sangue: possono rilevare segni di infezione (aumento dei globuli bianchi) e alterazioni delle transaminasi epatiche.
- Complicanze
La colecistite, se non trattata tempestivamente, può evolvere in una serie di complicanze che possono mettere a rischio la vita del paziente:
- Ascesso della cistifellea: un ascesso è una raccolta di pus che può formarsi attorno alla cistifellea infiammata, in risposta all'infezione. L’ascesso può risultare in una massa dolorosa e richiede drenaggio e terapia antibiotica. In alcuni casi, può essere necessaria una rimozione chirurgica della cistifellea
- Colecistite gangrenosa: nella colecistite gangrenosa, l'infiammazione ostacola la normale circolazione sanguigna alla parete della cistifellea, portando alla necrosi (morte dei tessuti) dell’organo. Questa condizione è più comune nei pazienti anziani o con un sistema immunitario compromesso e aumenta il rischio di perforazione della cistifellea
- Perforazione della cistifellea: la perforazione della cistifellea può verificarsi quando l'infiammazione e l'infezione compromettono la parete dell'organo, rendendola fragile e causando una rottura. La perforazione è un'emergenza medica grave poiché può causare la diffusione di bile e batteri nella cavità addominale, aumentando il rischio di peritonite e shock settico
- Peritonite: la peritonite è una grave infezione del peritoneo, la membrana che riveste la cavità addominale. Se la cistifellea infiammata si perfora, la bile e i batteri possono diffondersi nella cavità addominale, causando un’infezione diffusa. La peritonite è una condizione di emergenza che richiede un intervento medico immediato per prevenire il rischio di setticemia
- Ileo biliare: l’ileo biliare è una condizione rara ma grave, che si verifica quando un calcolo biliare grande migra dalla cistifellea all'intestino, causando un’ostruzione intestinale. Questa complicanza si manifesta con sintomi quali dolore addominale, nausea, vomito e assenza di movimento intestinale. L’ileo biliare richiede un intervento chirurgico per rimuovere il calcolo e liberare l’intestino
- Fistola biliare: una fistola biliare è un canale anomalo che si forma tra la cistifellea e un altro organo addominale, solitamente l’intestino. Questa condizione può verificarsi quando un calcolo biliare erode la parete della cistifellea, creando un passaggio tra la cistifellea e l’intestino. Le fistole biliari possono causare infezioni e complicanze digestive e richiedono spesso un trattamento chirurgico
- Colecistite emorragica: in casi rari, la colecistite può causare un sanguinamento nella cistifellea o nelle sue vicinanze, noto come colecistite emorragica. Questo fenomeno può risultare da un'infiammazione grave e comporta il rischio di un’emorragia interna. La colecistite emorragica richiede un trattamento urgente, generalmente con l’ausilio di interventi chirurgici
- Colecistite cronica e fibrosi della cistifellea: l'infiammazione ripetuta, come avviene nella colecistite cronica, può causare una progressiva fibrosi della parete della cistifellea. Questo processo fibrotico porta ad un ispessimento e ad un irrigidimento della parete dell'organo, che compromette la sua capacità di contrarsi e rilasciare la bile. La fibrosi della cistifellea è associata a un aumento del rischio di sviluppare calcoli biliari ricorrenti e difficoltà digestive croniche
- Carcinoma della cistifellea: anche se raro, è stato osservato un aumento del rischio di carcinoma della cistifellea nei pazienti con colecistite cronica e calcoli biliari ricorrenti. Ciò accade in quanto la colecistite cronica può causare cambiamenti cellulari nella parete della cistifellea che, nel tempo, possono evolvere in carcinoma. La diagnosi precoce e la rimozione chirurgica della cistifellea in pazienti ad alto rischio possono contribuire a ridurre questa eventualità.
- Trattamenti disponibili
La gestione della colecistite dipende dalla sua gravità e dalla presenza di complicanze. Nella colecistite acuta, soprattutto nei pazienti non idonei a interventi chirurgici immediati, può essere adottata una terapia conservativa che prevede:
- Terapia antibiotica: è necessaria per combattere eventuali infezioni batteriche secondarie
- Drenaggio biliare: nei casi di colecistite acuta complicata da empietà o ascesso, può essere necessario drenare il liquido accumulato
- Gestione del dolore: la somministrazione di analgesici serve ad alleviare il dolore
- Riposo della cistifellea: una dieta a basso contenuto di grassi o il digiuno possono ridurre la stimolazione della cistifellea.
Invece nei casi in cui i pazienti siano candidabili alla terapia chirurgica, la colecistectomia, ovvero la rimozione chirurgica della cistifellea, rappresenta il trattamento definitivo per la colecistite, specialmente per prevenire recidive e complicanze future. L'intervento può essere eseguito in due modi:
- Colecistectomia laparoscopica: è un metodo minimamente invasivo, che prevede piccole incisioni e un recupero più rapido
- Colecistectomia aperta: è necessaria in casi di infiammazione grave o di complicanze che impediscono l'approccio laparoscopico.
In alcuni casi, specialmente per la colecistite cronica, possono essere adottate terapie complementari per gestire i sintomi e migliorare la funzionalità della cistifellea, come integratori digestivi o modifiche dietetiche specifiche.
- Prevenzione
La prevenzione della colecistite si basa principalmente sulla riduzione dei fattori di rischio e sull'adozione di uno stile di vita sano. Le strategie preventive sono in particolare:
- Gestione del peso corporeo: mantenere un peso corporeo adeguato è cruciale per prevenire la formazione di calcoli biliari. L'obesità è un fattore di rischio significativo per la colecistite, in quanto l'eccesso di peso aumenta la concentrazione di colesterolo nella bile, favorendo la formazione di calcoli
- Dieta equilibrata: adottare una dieta ricca di fibre e povera di grassi saturi può contribuire a prevenire la formazione di calcoli biliari. È consigliabile aumentare il consumo di frutta, verdura, cereali integrali e ridurre l'assunzione di cibi grassi, fritti e altamente processati
- Attività fisica regolare: l'esercizio fisico regolare aiuta a mantenere un peso corporeo sano e può migliorare il metabolismo della bile, riducendo il rischio di formazione di calcoli
- Idratazione adeguata: bere una quantità sufficiente di acqua è essenziale per mantenere la bile adeguatamente fluida, prevenendo la formazione di cristalli di colesterolo
- Niente digiuni prolungati: saltare pasti o digiuni prolungati può alterare il normale flusso della bile, aumentando il rischio di formazione di calcoli. È consigliabile consumare pasti regolari e bilanciati
- Controlli medici periodici: per individui con fattori di rischio elevati, come storia familiare di calcoli biliari o condizioni mediche preesistenti, è importante effettuare controlli medici periodici per individuare precocemente eventuali anomalie.
