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4 Minuti
| 01/10/2025 |
Dott.ssa Claudia Brattini
Salute e Benessere

Ottobre: al via la campagna vaccinale per l’influenza stagionale 2025/2026

Ottobre: al via la campagna vaccinale per l’influenza stagionale 2025/2026
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Dal quadro epidemiologico dell’influenza in Australia (dove è inverno), gli infettivologi avvertono che con buona probabilità anche da noi l’influenza colpirà in modo molto intenso. Per avere una proiezione più attendibile, però, si attende di capire l’andamento meteorologico e anche la copertura vaccinale. La prevenzione dell'influenza stagionale, infatti, rappresenta un pilastro fondamentale per tutelare la salute collettiva. L'immunizzazione attraverso la vaccinazione costituisce lo strumento più efficace per ridurre l'incidenza delle forme influenzali e le loro complicanze, particolarmente rilevanti nei soggetti vulnerabili.

Quando vaccinarsi

Il calendario vaccinale per la stagione 2025/2026 prevede l'avvio delle somministrazioni nel mese di ottobre, con l'obiettivo di completare il ciclo vaccinale preferibilmente entro novembre. Questa tempistica garantisce la massima copertura immunitaria durante il picco epidemico invernale, quando la circolazione virale raggiunge i livelli più elevati. Le Regioni differiscono con la partenza seguendo il seguente calendario:

• Lombardia: dal 1° ottobre 2025 vaccinazione per le categorie a rischio, dal 13 ottobre estensione a tutta la popolazione. • Lazio: avvio della campagna a ottobre; dal 20 novembre vaccinazione gratuita aperta a tutti i cittadini che la richiedono. • Toscana: dal 1° ottobre 2025 vaccinazione per la campagna antinfluenzale. • Liguria: il 20 ottobre.

Le altre regioni comunicheranno progressivamente il calendario con le modalità di prenotazione attraverso il sito web ASL, medici di base e farmacie aderenti.

Categorie di persone prioritarie nella vaccinazione

La strategia vaccinale si concentra su categorie specifiche della popolazione considerate prioritarie per il rischio di sviluppare complicanze severe. Tra queste figurano gli anziani con età superiore ai 65 anni, fascia demografica caratterizzata da maggiore suscettibilità alle forme gravi di influenza. Particolare attenzione viene dedicata ai bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 6 anni, periodo in cui il sistema immunitario è ancora in fase di sviluppo. Le persone affette da patologie croniche costituiscono un altro gruppo target essenziale. Condizioni quali diabete, malattie cardiovascolari, patologie respiratorie croniche, immunodeficienze e altre comorbidità aumentano significativamente il rischio di complicanze influenzali, rendendo la vaccinazione particolarmente raccomandata. Le donne in stato di gravidanza rappresentano una categoria prioritaria sia per la protezione materna che per quella del nascituro. La vaccinazione durante la gestazione offre infatti una doppia protezione, trasferendo anticorpi al feto attraverso la barriera placentare. Gli operatori sanitari e sociosanitari costituiscono un gruppo fondamentale nella strategia vaccinale, non solo per la loro esposizione professionale al rischio infettivo, ma anche per il ruolo di potenziali vettori di trasmissione verso pazienti fragili. Lo stesso vale per il corpo insegnante e le forze dell'ordine.

Perché vaccinarsi

• per proteggere sé stessi e la comunità • per evitare complicanze, come ad esempio le infezioni batteriche (bronchite, polmonite, otite, sinusite...) e la miocardite • per scongiurare l’aggravamento di malattie preesistenti

Il principale vantaggio del vaccino antinfluenzale consiste nella significativa riduzione delle probabilità di contrarre l'infezione virale. Quando la vaccinazione non riesce a prevenire completamente la malattia, contribuisce comunque a diminuire l'intensità e la durata dei sintomi, rendendo il decorso più sopportabile e meno debilitante. La protezione dalle complicazioni severe costituisce uno degli aspetti più rilevanti della vaccinazione. L'influenza può infatti evolvere in forme gravi, causando polmoniti, compromissioni dell'apparato cardiovascolare e altre patologie secondarie che possono mettere a rischio la vita, specialmente nei soggetti più vulnerabili. La vaccinazione antinfluenzale svolge un ruolo cruciale nella tutela delle persone fragili, inclusi anziani, bambini piccoli, donne in gravidanza e individui affetti da patologie croniche. Immunizzandosi, si contribuisce a creare una barriera protettiva che limita la circolazione del virus nell'ambiente circostante, proteggendo indirettamente anche chi non può vaccinarsi.

Perché vaccinarsi ogni anno?

L'immunità indotta inizia circa 2 settimane la somministrazione e dopo e dura per almeno 6-8 mesi. La raccomandazione medica prevede la ripetizione annuale della vaccinazione, poiché i ceppi virali circolanti cambiano stagionalmente e l'immunità acquisita tende a diminuire nel tempo. Questa periodicità garantisce una protezione ottimale e aggiornata.

Un aspetto pratico importante riguarda la compatibilità con altre vaccinazioni. Il vaccino antinfluenzale può essere somministrato contemporaneamente ad altri vaccini, compreso quello contro il Covid-19, senza interferenze nell'efficacia o incrementi significativi degli effetti collaterali. La formulazione vaccinale per la stagione 2025/2026 incorpora ceppi virali aggiornati secondo le indicazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. Tra questi, particolare rilevanza assume il ceppo A/Victoria/4897/2022 (H1N1), identificato attraverso la sorveglianza epidemiologica globale come uno dei ceppi circolanti predominanti.

Dove vaccinarsi?

L'accesso alla vaccinazione è garantito attraverso una rete capillare di servizi sanitari. I medici di medicina generale rappresentano il primo punto di riferimento, offrendo un approccio personalizzato e la possibilità di valutare le condizioni cliniche individuali. Le Aziende Sanitarie Locali mettono a disposizione ambulatori dedicati con personale specializzato, garantendo copertura territoriale omogenea. Le farmacie aderenti al programma vaccinale costituiscono un ulteriore e importante canale di accesso, aumentando la capillarità del servizio e facilitando la vaccinazione per la popolazione generale. Questa modalità di erogazione ha dimostrato efficacia nel migliorare i tassi di copertura vaccinale, riducendo le barriere logistiche all'accesso. La gratuità del vaccino per le categorie a rischio elimina le barriere economiche, garantendo equità nell'accesso alla prevenzione. Questo approccio un rappresenta un investimento in salute pubblica con ricadute positive sia individuali che collettive. L'adesione alla campagna vaccinale contribuisce alla creazione di un'immunità di comunità, proteggendo indirettamente anche i soggetti non vaccinabili per motivi medici. Questo effetto protettivo collettivo amplifica l'impatto preventivo della vaccinazione, riducendo la circolazione virale nell'intera popolazione. La comunicazione sanitaria riveste un ruolo cruciale nel promuovere l'adesione consapevole alla vaccinazione, fornendo informazioni scientificamente accurate sui benefici e sui rischi, contrastando la disinformazione.

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Dott.ssa Claudia Brattini

(525 articoli)
All'esperienza di Farmacista ha affiancato quella della divulgazione scientifica nell'ambito della salute, approfondendo tematiche legate alla specializzazione in nutrizione e chimica degli alimenti. E' Giornalista e ha svolto un master di Comunicazione della Salute & Digital Marketing Sanitario, Giornalismo e Data Journalism.
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