Colecistite: la guida completa per capire e affrontare l'infiammazione della cistifellea

Un dolore improvviso è acuto nella parte alta destra dell'addome, magari dopo un pasto abbondante? Potrebbe trattarsi di colecistite. Ma cos'è esattamente? E come si affronta? In questo articolo esploreremo tutto ciò che c'è da sapere sulla colecistite: dalle cause ai sintomi, fino alle cure e alla prevenzione.
Cos'è la cistifellea e a cosa serve?
Immagina la Cistifellea (o colecisti) come un piccolo "serbatoio" a forma di pera, posizionato strategicamente sotto il fegato. Il suo compito è fondamentale per la nostra digestione: immagazzina e concentra la bile. A cosa serve la bile? È essenziale per digerire i grassi. La bile è un fluido digestivo essenziale per l'emulsificazione dei grassi nell'intestino tenue, facilitando così la loro digestione e assorbimento. In pratica "scompone" i grassi in particelle più piccole, rendendoli facili da assorbire. Senza questo meccanismo, la digestione sarebbe molto più faticosa.
Perché la cistifellea si infiamma? La causa più comune della colecistite sono i calcoli biliari. La colecistite si scatena proprio quando uno di questi calcoli blocca il dotto cistico, il piccolo canale di uscita della cistifellea. La bile non può più defluire, si accumula e provoca una forte infiammazione. Esistono due forme principali:
- Colecistite acuta: un'infiammazione improvvisa e intensa, spesso causata da un calcolo che ostruisce il passaggio. È un'emergenza medica.
- Colecistite cronica: un'infiammazione più lieve ma persistente, dovuta a episodi ripetuti di infiammazione acuta che, nel tempo, danneggiano la parete della cistifellea.
Chi è più a rischio?
Alcuni fattori possono aumentare la probabilità di sviluppare calcoli e, di conseguenza, la colecistite:
• Sesso femminile: le donne sono più predisposte, in parte a causa degli ormoni (estrogeni). • Età: il rischio aumenta con il passare degli anni. • Sovrappeso e obesità: l'eccesso di peso favorisce la produzione di colesterolo nella bile. • Dieta scorretta: un'alimentazione ricca di grassi e povera di fibre è un fattore chiave. • Gravidanza: i cambiamenti ormonali possono alterare la composizione della bile. • Familiarità e altre patologie: storia familiare, malattie del fegato o disturbi intestinali possono giocare un ruolo.
Sintomi della colecistite
La sintomatologia include il dolore intenso, trafiggente e persistente localizzato nella parte superiore destra dell'addome, può irradiarsi alla schiena o alla spalla destra. Talvolta possono comparire anche febbre e brividi: segno che l'infiammazione sta progredendo, spesso con un'infezione. L’addome è sensibile al tatto, la zona sotto le costole a destra diventa molto dolente alla palpazione (segno di Murphy). Nella forma cronica, invece, i sintomi sono più sfumati e ricorrenti: fastidio dopo i pasti, digestione difficile e dolore addominale che va e viene.
Come si arriva a una diagnosi?
Il medico, tramite anamensi e dopo aver valutato i sintomi, procederà con una visita e potrà richiedere alcuni esami per effettuare la diagnosi.
Le analisi che il medico può prescrivere sono:
- Ecografia addominale: è l'esame d'elezione. Utilizzando ultrasuoni, permette di vedere la cistifellea, l'eventuale presenza di calcoli e i calcoli
- Esami del sangue: rivelano la presenza di un'infezione (aumento dei globuli bianchi) e controllano la funzionalità del fegato.
- TC o risonanza magnetica: esami più approfonditi, usati nei casi più complessi per avere una visione tridimensionale dell'area.
Cosa succede se non si cura? Le possibili complicanze
Ignorare una colecistite può portare a conseguenze gravi. L'infiammazione può peggiorare e causare:
• Gangrena e perforazione: la parete della cistifellea, indebolita dall'infiammazione, può andare in necrosi (morte del tessuto) e "rompersi", riversando bile infetta nell'addome. • Peritonite: una grave e potenzialmente letale infezione di tutta la cavità addominale, causata dalla perforazione della cistifellea. • Ascesso: una raccolta di pus che si forma intorno all'organo infiammato. • Aumento del rischio di tumore: sebbene raro, la colecistite cronica, con la sua infiammazione continua, è considerata un fattore di rischio per lo sviluppo del carcinoma della cistifellea.
Trattamento
Il trattamento dipende dalla gravità della situazione. In fase acuta, l'obiettivo è stabilizzare il paziente e calmare l'infiammazione. Questo può includere:
• Ricovero ospedaliero con digiuno per "mettere a riposo" la cistifellea. • Dieta a basso contenuto di grassi • Terapia antibiotica per combattere l'infezione. • Drenaggio biliare: nei casi di colecistite acuta complicata o ascesso, può essere necessario drenare il liquido accumulato • Farmaci antidolorifici per gestire il dolore.
Tuttavia,la soluzione definitiva per evitare ricadute e complicanze è la colecistectomia, ovvero la rimozione chirurgica della cistifellea. L'intervento può essere eseguito in due modi: per via laparoscopica o mediante intervento classico. La colecistectomia laparoscopica, l'approccio più comune e meno invasivo si effettua attraverso piccoli fori nell'addome, il chirurgo rimuove la cistifellea e il recupero è molto più rapido. La colecistectomia a cielo aperto, invece, è il classico intervento con un taglio più grande, riservato ai casi più gravi o complicati.
Si può vivere senza cistifellea? Assolutamente sì.
Dopo l'intervento, la bile fluirà direttamente dal fegato all'intestino. La digestione si adatterà e, dopo un breve periodo iniziale, si potrà tornare a una vita e a un'alimentazione del tutto normali.
Si può prevenire la colecistite? Consigli per uno stile di vita sano
La prevenzione della colecistite passa soprattutto dalla prevenzione dei calcoli biliari. Adottare uno stile di vita sano è la strategia migliore. Ecco alcuni consigli pratici:
•Mantieni il peso forma: il sovrappeso è il nemico numero uno. •Mangia bene e con gusto: privilegia una dieta ricca di fibre (frutta, verdura, cereali integrali) e povera di grassi saturi (cibi fritti, insaccati, dolci elaborati). •Bevi molta acqua: una buona idratazione aiuta a mantenere la bile più fluida. •Muoviti ogni giorno: l'attività fisica regolare aiuta a controllare il peso e migliora il metabolismo. •Evita i digiuni prolungati: saltare i pasti può favorire la concentrazione della bile e la formazione di calcoli. Meglio pasti regolari e bilanciati. •Controlli periodici: se hai una storia familiare o altri fattori di rischio, parlane con il tuo medico per monitorare la situazione.
