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3 Minuti
| 24/10/2025 |
Dott.ssa Claudia Brattini
Salute e Benessere

Cosa mangiare con i trigliceridi alti: guida pratica basata sulla ricerca scientifica e sulle buone abitudini quotidiane

Cosa mangiare con i trigliceridi alti: guida pratica basata sulla ricerca scientifica e sulle buone abitudini quotidiane
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I trigliceridi alti rappresentano un importante fattore di rischio cardiovascolare perché favoriscono aterosclerosi e infiammazione delle arterie. Le cause principali includono alimentazione squilibrata, sedentarietà, sovrappeso e abuso di alcol. Prevenire e ridurre questo problema richiede una dieta equilibrata, attività fisica regolare e controllo del peso.

Secondo le più recenti linee guida cardiologiche internazionali (ESC/EAS 2023 e linee americane ACC/AHA), i valori di riferimento per i trigliceridi nel sangue sono così classificati:

  • Normali: < 150 mg/dL (1,7 mmol/L)
  • Al limite (lievemente elevati): 150–199 mg/dL (1,7–2,2 mmol/L)
  • Alti: 200–499 mg/dL (2,3–5,6 mmol/L)
  • Molto alti: ≥ 500 mg/dL (> 5,6 mmol/L)

La dieta

Avere i trigliceridi alti non è solo una questione di numeri negli esami del sangue: è un segnale che il metabolismo dei grassi ha bisogno di un po’ di attenzione. La buona notizia è che la tavola può essere la prima forma di terapia. Una dieta equilibrata, povera di zuccheri e grassi saturi ma ricca di fibre, grassi “buoni” e alimenti freschi, è il punto di partenza più efficace per riportare i valori nella norma e proteggere il cuore.

Perché l’alimentazione conta davvero

I trigliceridi sono molecole di grasso che il corpo usa come riserva di energia. Il problema nasce quando nel sangue ne circola una quantità eccessiva, con conseguenze negative per arterie e metabolismo. Ridurre gli zuccheri semplici, limitare l’alcol e privilegiare carboidrati complessi e grassi insaturi aiuta a riequilibrare in modo naturale il profilo lipidico.

Cosa mangiare con i trigliceridi alti

Per abbassare i trigliceridi non serve intraprendere diete restrittive ma scegliere più consapevolmente. gli alimenti che quotidianamente si portano a tavola.

Ecco gli alimenti da portare in tavola ogni giorno:

Verdura e frutta

Scegli verdure di stagione e frutta come mele, arance, kiwi, frutti di bosco. Ricche di fibre e antiossidanti, aiutano a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue.

Cereali integrali

Pane, pasta, avena, farro, orzo e riso integrale favoriscono un rilascio graduale di energia, evitando picchi glicemici che promuovono l’accumulo di trigliceridi.

Pesce azzurro e fonti di omega-3

Sardine, sgombro, salmone e tonno contengono acidi grassi che riducono i trigliceridi e migliorano il colesterolo buono.

Legumi e proteine vegetali

Lenticchie, ceci, fagioli e piselli sostituiscono con successo le carni grasse: forniscono fibre, proteine e migliorano la salute metabolica.

Grassi buoni

Olio extravergine d’oliva, frutta secca e semi (di lino, chia, girasole) proteggono le arterie e favoriscono un miglior equilibrio tra colesterolo “buono” e “cattivo”.

Acqua, tisane e infusi naturali

Bere molto aiuta il fegato a smaltire meglio i grassi e sostiene il metabolismo.

Cibi da evitare o limitare

Per ottenere risultati concreti è utile ridurre in modo deciso:

  • Dolci e snack industriali ricchi di zuccheri raffinati
  • Bibite zuccherate e alcolici
  • Fritti, salse e grassi animali
  • Carni processate e alimenti troppo salati

L’alcol aumenta direttamente i trigliceridi nel sangue, e i fritti aggiungono grassi ossidati che aggravano il problema.

Movimento e stile di vita: parte della cura

L’attività fisica regolare è uno dei migliori alleati contro i trigliceridi alti. Camminare a passo sostenuto, andare in bicicletta o nuotare aiutano a “bruciare” le riserve di grasso in eccesso e a migliorare la circolazione. Dormire bene e gestire lo stress completano il percorso verso un metabolismo più efficiente.

Quando lo stile di vita non basta

Nei casi con valori molto elevati o persistenza nonostante la dieta, si considerano farmaci specifici come fibrati, omega‑3 ad alte dosi o statine, secondo il profilo di rischio individuale.

Integratori utili (sempre dopo parere medico):

Olio di pesce o di alghe ricco di omega‑3: efficace nel migliorare il profilo lipidico. Niacina (vitamina B3): può ridurre trigliceridi, ma va usata solo se consigliata dal medico. Estratti vegetali con effetto ipolipemizzante: come riso rosso fermentato, berberina o policosanoli, con efficacia variabile e da valutare individualmente.

Intervenire tempestivamente è un tassello importante per la prevenzione, aiuta a proteggere cuore e circolazione nel lungo periodo.

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Dott.ssa Claudia Brattini

(543 articoli)
All'esperienza di Farmacista ha affiancato quella della divulgazione scientifica nell'ambito della salute, approfondendo tematiche legate alla specializzazione in nutrizione e chimica degli alimenti. E' Giornalista e ha svolto un master di Comunicazione della Salute & Digital Marketing Sanitario, Giornalismo e Data Journalism.
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