Dito insaccato: cos’è, sintomi, diagnosi e trattamento

Il “dito insaccato” è una lesione frequente, soprattutto tra gli sportivi, conosciuto bene da quanti giocano a basket o a pallavolo. Si verifica infatti a seguito dell’impatto diretto e forte contro oggetti o persone. Si tratta tecnicamente di una distorsione dell’articolazione interfalangea prossimale (IFP), ovvero l’articolazione centrale del dito.

Cos’è il dito insaccato
Questo tipo di trauma si verifica in genere a causa di un impatto diretto o assiale, come quello di un pallone che colpisce con forza la punta del dito, oppure a seguito di un’iperestensione forzata. Il movimento brusco può danneggiare legamenti, capsula articolare e placca volare, una struttura fibrosa fondamentale per la stabilità dell’articolazione del dito.
Sintomi e diagnosi del dito insaccato
I sintomi principali sono dolore acuto, gonfiore, limitazione del movimento ed ematoma. È importante evitare interventi “fai da te”: tirare il dito o forzare i movimenti può aggravare il danno. La diagnosi deve essere sempre effettuata da un medico. Dopo l’esame obiettivo, lo specialista può richiedere una radiografia per escludere fratture o lussazioni associate alla distorsione. In casi specifici, anche un’ecografia può aiutare a valutare lo stato dei legamenti e dei tessuti molli.
Cosa fare e cosa evitare in caso di dito insaccato
Se si sospetta un dito insaccato, è bene mettere subito a riposo il dito e applicare ghiaccio per ridurre gonfiore e dolore, evitare di muoverlo o “rimetterlo a posto” manualmente.In attesa della visita specialistica, può essere utile immobilizzare il dito con una piccola stecca o una fasciatura morbida per circa dieci giorni.
Trattamento conservativo e chirurgico
Il trattamento del dito insaccato varia in base alla gravità della lesione: Trattamento conservativo: nelle distorsioni lievi o moderate, si utilizza un tutore specifico oppure il metodo del buddy taping (legare il dito lesionato a quello sano adiacente). L’immobilizzazione, di solito di 2-3 settimane, mantiene l’articolazione in leggera flessione per favorire la guarigione dei legamenti. Trattamento chirurgico: l'intervento chirurgico si rende necessario solo nei casi più gravi, come rottura completa dei legamenti, instabilità articolare marcata o fratture associate. L’intervento mira a ripristinare l’allineamento e la stabilità dell’articolazione.
Riabilitazione e recupero funzionale
Dopo la guarigione, circa 3 settimane dopo il trauma, la riabilitazione del dito insaccato può essere utile, mira a recuperare mobilità, forza e funzionalità completa del dito, prevenendo complicanze come la rigidità cronica o la perdita di movimento. Seguire il percorso riabilitativo consigliato dal fisioterapista o dallo specialista è essenziale per tornare alle attività quotidiane e sportive senza dolore o limitazioni.


