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Conoscere e combattere la zanzara tigre

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Conoscere e combattere la zanzara tigre

Finalmente andiamo incontro alla tanto attesa stagione estiva, che porta con sé, tuttavia, degli ospiti sgraditi: le zanzare.

Sappiamo bene quanto le zanzare rappresentino una fonte di disturbo e di spiacevoli conseguenze quando ne subiamo le punture, ma cerchiamo di capire quale prevenzione possiamo attuare e che tipo di profilassi antizanzare è utile soprattutto verso la zanzara tigre.

DIFFERENZA FRA ZANZARA E ZANZARA TIGRE

Esistono moltissime specie: le zanzare comuni (appartenenti alla famiglia denominata culex), le zanzare anopheles e a quelle della famiglia aedes (la zanzara tigre e quella coreana), giunte nel nostro territorio solo negli ultimi anni e che destano maggior preoccupazione.

La zanzara tigre ha origine nell'asia sudorientale ed è stata rinvenuta in Italia per la prima volta nella città di Genova, arrivata probabilmente attraverso il commercio di pneumatici usati, e da allora è presente in quasi tutto il nostro territorio.

Questa zanzara, il cui nome scientifico è Aedes albopictus della famiglia delle Culicidae, produce non solo i noti ponfi sulla pelle ma è un serio problema sanitario per l’uomo. Questa specie, infatti, risulta molto abile come vettore biologico di infezioni virali, tra le quali alcune anche gravi, come i virus dengue (DENV), chikungunya (CHIKV) e febbre gialla (YFV).

L’attività ematofaga (nutrimento del sangue) è effettuata ad opera della femmina, un insetto di piccole dimensioni, che si distingue facilmente dalla zanzara normale per la colorazione nera con delle striature bianche sul corpo e le zampe. L’effetto immediato della puntura è rappresentato da gonfiori, irritazioni cutanee pruriginose e dolorose.

Generalmente è presente tra aprile ad ottobre, il ciclo riprende quando aumentano le ore di luce e la temperatura si aggira intorno ai 10°.

Questo tipo di zanzara si differenzia perché punge anche di giorno, è stanziale e si muove solo se viene trasportata; contrastarla è possibile ma fondamentalmente solo attraverso delle misure preventive, che limitano cioè tutte le situazioni in cui la riproduzione e la diffusione è facilitata.

HABITAT

L'habitat ideale per lo sviluppo della zanzara tigre e l'acqua: le uova vengono infatti deposte sopra la superficie dell'acqua e si schiudono quando sono sommerse. Le larve fuoriuscite dalle uova si trasformano in pupa e poi in adulto. L’uovo della zanzara tigre è lungo circa 1 mm e ogni femmina ne può deporre un centinaio alla volta, infestando così in modo molto rapido delle zone estese. Queste uova vengono deposte in autunno e superano senza particolare difficoltà inverni rigidi anche con temperature che vanno sottozero.

La zanzara tigre e si riproduce nelle raccolte d’acqua sia naturali che artificiali: sono sufficienti ad esempio lattine, sottovasi, caditoie e tombini per la raccolta delle acque reflue, annaffiatoi, cavità nei tronchi degli alberi e delle piante, tutti i luoghi in cui può raccogliersi l'acqua. In particolare si è visto che gli pneumatici usati lasciati all'aperto sono gli oggetti che si rivelano maggiormente predisponenti alla deposizione delle uova e al loro trasporto accidentale.

PREVENZIONE E PROFILASSI ANTIZANZARE

Si rivela quindi quanto mai importante contrastare la diffusione della zanzara tigre e questa lotta deve risultare da un lato efficace ma anche a basso impatto ambientale. Si consiglia pertanto di effettuare misure preventive per limitare tutte quelle situazioni e quei comportamenti che facilitano la riproduzione, e questo si traduce nel rimuovere i focolai larvali:

  1. Eliminare i depositi di acqua stagnante, evitare l’accumulo all'aperto di materiali che possano diventare serbatoio di acqua piovana
  1. Evitare l'utilizzo dei sottovasi o provvedere ad eliminarne l'acqua, lo stesso va effettuato nei bidoni e nei copertoni tenuti all'aperto
  1. Innaffiare le piante, gli orti e i giardini direttamente con le pompe senza mantenere riserve di acqua a cielo aperto
  1. Quando possibile si possono introdurre nelle vasche o fontane i pesci rossi che sono predatori voraci delle larve
  1. Nel periodo primaverile si possono effettuare trattamenti larvicidi a uso domestico inserendo questi ultimi nei tombini e nei punti in cui tale acqua piovana si raccoglie.
Perché veniamo punti? E come possiamo difenderci ulteriormente?

Le zanzare hanno una sorta di “fiuto” verso le sostanze volatili emesse dall’uomo.

L’odore del nostro corpo contiene diverse sostanze, tra le quali anche acetone, acido lattico e acido butirrico, la cui composizione varia individualmente e può risultare più o meno attrattiva per le zanzare.

Ulteriori difese:
  • Meglio indossare camicie a manica lunga e pantaloni lunghi, meglio se chiari visto che la zanzara tigre è attirata dai colori scuri.
  • Predisporre le zanzariere montate sulle finestre e sulle porte dei balconi per impedire l’ingresso della zanzara tigre all’interno dell’appartamento.
  • L’impianto di aria condizionata o il ventilatore compromettono la capacità da parte delle zanzare di rintracciare la fonte di odori e quindi l’ospite da pungere.
  • Impiego di prodotti repellenti sia sulla pelle che sui vestiti. La loro efficacia dipende soprattutto dal principio attivo usato e dalla sua concentrazione. Che si tratti di spray o creme si raccomanda sempre l’utilizzo con le dovute cautele seguendo le istruzioni contenute nella confezione.
Dott.ssa Claudia Brattini

Dott.ssa Claudia Brattini

All'esperienza di Farmacista ha affiancato quella della divulgazione scientifica nell'ambito della salute, approfondendo tematiche legate alla specializzazione in nutrizione e chimica degli alimenti. E' Giornalista e ha svolto un master di Comunicazione & Digital Marketing Sanitario, Giornalismo e Data Journalism.

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