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4 Minuti
| 14/11/2025 |
Dott.ssa Claudia Brattini
Salute e Benessere

Intossicazioni da funghi: classificazione, tossicità, sintomi e sintomi

Intossicazioni da funghi: classificazione, tossicità, sintomi e sintomi
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Sapere distinguere tra funghi commestibili, tossici e velenosi è fondamentale per prevenire incidenti e tutelare la salute

Le intossicazioni da funghi rappresentano un rischio concreto, soprattutto durante la stagione autunnale, quando la raccolta amatoriale è più frequente. Seppur piacevole e divertente, la raccolta dei funghi può trasformarsi in un pericolo molto serio per la salute se non si seguono alcuni importanti accorgimenti. Secondo l'Istituto Superiore di Sanità, in Italia si registrano ogni anno oltre 500 casi di sospetta intossicazione da funghi, circa il 10% dei quali comporta gravi danni epatici. In questo articolo analizziamo la classificazione delle specie, i meccanismi di tossicità, i sintomi, le modalità diagnostiche, i trattamenti e le corrette modalità di raccolto, analisi e trasporto.

Classificazione dei funghi: commestibili, tossici e velenosi

I funghi vengono suddivisi in tre categorie principali:

Funghi commestibili: sicuri se correttamente identificati e preparati. Esempi noti: Boletus edulis (porcino), Cantharellus cibarius (finferlo) e Morchella spp. (spugnola). Funghi tossici: possono causare disturbi gastrointestinali o neurologici. Tra questi Amanita muscaria e Boletus satanas. Funghi velenosi o mortali: contengono tossine letali come le amanitine, presenti in Amanita phalloides, A. verna e A. virosa, che possono determinare insufficienza epatica e renale. La somiglianza tra alcune specie commestibili e velenose è la causa più comune di errori anche tra raccoglitori esperti.

Lo sapevi che... Bastano pochi grammi di Amanita phalloides - anche 5,7 grammi - per un avvelenamento grave e letale se non trattato tempestivamente.

Meccanismi di tossicità e principali sintomi

Le** tossine fungine amanitine non si distruggono con la cottura** o il congelamento, non alterano il sapore del fungo e agiscno lentamente colpendo fegato e reni. Le varie tossine agiscono su organi diversi, con modalità che variano in base alla specie:

  • Amanitina: inibiscono alle cellule del fegato e dei reni la produzione di proteine essenziali
  • Orellanina: tossine nefrotossiche del Cortinarius orellanus, con effetti che possono manifestarsi anche dopo 3–14 giorni.
  • Muscarina: alcaloide presente nel Clitocybe dealbata, responsabile di bradicardia, sudorazione, salivazione e difficoltà respiratoria.
  • Ibotenico e muscimolo: composti psicotropi dell'Amanita muscaria, generano allucinazioni, deliri e convulsioni.

L'intervallo tra l'ingestione e la comparsa dei sintomi può variare da poche ore a diversi giorni, rendendo la diagnosi più difficile.

Epidemiologia delle intossicazioni da funghi

Le intossicazioni micotiche sono più frequenti nei mesi autunnali. I gruppi più a rischio includono:

  • Bambini, per ingestioni accidentali.
  • Anziani, più vulnerabili a complicanze per la presenza di altre patologie.
  • Raccoglitori inesperti, che spesso sottovalutano la difficoltà di identificazione.

In Italia e in diversi Paesi europei, la raccolta di funghi spontanei è una tradizione diffusa, ma anche un'importante causa di intossicazioni. Il consumo di funghi spontanei, sia freschi, che secchi o conservati, comporta la possibilità di ingerire anche larve di moscerini chiamati ditteri fungivori. Sono diversi gli studi che hanno dimostrato come la totalità dei funghi spontanei, in particolare i porcini, ne siano contaminati. Tuttavia, al momento non risulta alcun rischio per la salute umana dovuto alla presenza naturale di larve di ditteri nei funghi spontanei.

Diagnosi e trattamento dell'intossicazione da funghi

Una diagnosi tempestiva aumenta le possibilità di guarigione. Gli strumenti principali includono:

  • Anamnesi dettagliata sulla storia alimentare e raccolta di eventuali residui del pasto.
  • Analisi di laboratorio per valutare funzioni epatiche e renali.
  • Identificazione micologica a cura di strutture sanitarie o micologi esperti.

Trattamenti e antidoti

La terapia varia in base alla tossina:

  • Supporto clinico: reidratazione, controllo dei sintomi e monitoraggio dei parametri vitali.
  • Antidoti specifici: silimarina contro le amanitine, atropina per le intossicazioni da muscarina.
  • Terapie avanzate: nei casi più gravi possono essere necessarie dialisi o trapianto di fegato.

Errori comuni e falsi miti sull'identificazione dei funghi

Molte intossicazioni derivano dal ricorso a metodi tradizionali privi di basi scientifiche. I più diffusi:

  • Il colore o l'odore non determinano la sicurezza del fungo.
  • Gli animali che si nutrono di un fungo senza conseguenze non garantiscono la commestibilità per l'uomo.
  • L'immersione in latte o l'uso di oggetti metallici non rivelano la presenza di tossine.
  • La sola sicurezza deriva dalla verifica di un esperto micologo o dai controlli dei servizi sanitari locali. Le ASL svolgono il servizio in modo gratuito.

Prevenzione: buone pratiche per una raccolta sicura

La prevenzione è la strategia più efficace per ridurre i casi di intossicazione:

  • Raccogli solo funghi riconosciuti come commestibili e in buone condizioni.
  • Trasportali in contenitori areati, non in sacchetti di plastica.
  • Cuocili sempre, poiché alcune tossine si degradano con il calore.
  • Evita di consumare funghi crudi, deteriorati o di provenienza sconosciuta.
  • Consulta i servizi di ispezione micologica delle ASL, che offrono analisi gratuite dei funghi raccolti.
  • Un raccoglitore consapevole adotta comportamenti prudenti e contribuisce alla tutela dell'ambiente naturale.

Istituzioni sanitarie e ricerca scientifica

Le istituzioni sanitarie e la comunità scientifica svolgono un ruolo fondamentale nella prevenzione e gestione delle intossicazioni:

  • Campagne informative rivolte alla popolazione durante la stagione di raccolta.
  • Centri antiveleni, attivi 24 ore su 24, per fornire assistenza e indicazioni terapeutiche.
  • Ricerca scientifica focalizzata su nuove tossine, antidoti e metodi diagnostici sempre più rapidi.
  • In Italia i Centri Antiveleni e i Servizi Micologici delle ASL rappresentano punti di riferimento essenziali per la sicurezza alimentare.

Le intossicazioni da funghi restano un problema di salute pubblica facilmente prevenibile con conoscenza, prudenza e il supporto degli esperti. Una corretta formazione, il rispetto delle buone pratiche e la collaborazione con le istituzioni sanitarie consentono di godere dei frutti del bosco in totale sicurezza.

fonti https://www.salute.gov.it/new/it/tema/sistema-di-controllo-della-sicurezza-alimentare/sicurezza-dei-consumatori/ https://www.sitox.org/blog-sitox/funghi-consumo-non-sempre-in-sicurezza-2024-09-27

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Dott.ssa Claudia Brattini

(550 articoli)
All'esperienza di Farmacista ha affiancato quella della divulgazione scientifica nell'ambito della salute, approfondendo tematiche legate alla specializzazione in nutrizione e chimica degli alimenti. E' Giornalista e ha svolto un master di Comunicazione della Salute & Digital Marketing Sanitario, Giornalismo e Data Journalism.
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