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5 Minuti
| 02/01/2025 |
Dott. Giorgio Sciarra
Salute e Benessere

Malattie esantematiche

Malattie esantematiche
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  1. Cosa sono le malattie esantematiche?
  2. Eziologia: virus e batteri come principali responsabili
  3. Manifestazioni cliniche: dalla febbre all’esantema
  4. Le principali malattie esantematiche
  5. Diagnosi e approccio clinico
  6. Trattamento e gestione
  7. Prevenzione: il ruolo dei vaccini
  8. Cosa sono le malattie esantematiche?

Le malattie esantematiche sono un gruppo eterogeneo di patologie accomunate dalla presenza di eruzioni cutanee, spesso accompagnate da altri sintomi sistemici come febbre, malessere generale e ingrossamento dei linfonodi. Gli esantemi possono variare nella forma, nel colore e nella distribuzione, passando da macchie rosse puntiformi (maculopapulari) a bolle piene di liquido (vescicolari). Generalmente, queste patologie sono causate da infezioni virali o batteriche. Nei bambini, le malattie esantematiche classiche comprendono morbillo, varicella, rosolia, scarlattina, quinta malattia e sesta malattia. Anche infezioni meno comuni, come quelle causate da virus enterici o arbovirus, possono dare origine a esantemi.

  1. Eziologia: virus e batteri come principali responsabili

La maggior parte delle malattie esantematiche ha un’origine infettiva. I principali agenti patogeni coinvolti sono:

  • Virus: sono i responsabili della maggioranza dei casi. Tra questi si annoverano il morbillo (causato dal virus della famiglia Paramyxoviridae), la rosolia (Rubivirus), la varicella (virus varicella-zoster) e i virus erpetici (HHV-6 e HHV-7) associati alla sesta malattia
  • Batteri: sebbene sia meno frequente, alcune malattie esantematiche sono causate da batteri come nel caso della scarlattina, dovuta al Streptococcus pyogenes, un batterio beta-emolitico di gruppo A.

Questi patogeni si trasmettono prevalentemente per via aerea, attraverso droplet o contatto diretto con le secrezioni di persone infette. In alcuni casi, come per la varicella, la trasmissione può avvenire anche attraverso il contatto con il liquido contenuto nelle vescicole cutanee.

  1. Manifestazioni cliniche: dalla febbre all’esantema

Le manifestazioni cliniche delle malattie esantematiche variano a seconda dell’agente eziologico, ma generalmente seguono un andamento simile:

  • Periodo di incubazione: è il lasso di tempo che intercorre tra il contagio e la comparsa dei primi sintomi. Può variare da pochi giorni (ad esempio per la scarlattina) a settimane (come nel morbillo)
  • Sintomi prodromici: prima della comparsa dell’esantema, molti pazienti sviluppano febbre, mal di gola, congestione nasale o altri sintomi sistemici
  • Comparsa dell’esantema: l’eruzione cutanea si manifesta tipicamente in modo simmetrico, iniziando spesso dal viso o dal tronco e diffondendosi progressivamente al resto del corpo.
  1. Le principali malattie esantematiche

Le principali malattie esantematiche sono:

  • Morbillo: il morbillo è una malattia altamente contagiosa causata da un virus della famiglia Paramyxoviridae. È caratterizzato da febbre alta, tosse, congiuntivite e macchie di Koplik (piccole lesioni biancastre nella mucosa orale), seguite da un esantema maculopapulare che inizia dal volto e si diffonde verso il basso. Le complicanze, come polmonite ed encefalite, sono rare ma potenzialmente gravi
  • Varicella: la varicella è causata dal virus varicella-zoster (VZV) ed è caratterizzata da un esantema vescicolare che evolve rapidamente in croste. È più comune nei bambini, ma negli adulti può essere più severa e complicarsi con polmonite o infezioni batteriche sovrapposte
  • Rosolia: la rosolia, causata dal Rubivirus, è generalmente lieve nei bambini, con febbre ed un esantema maculopapulare. Tuttavia è estremamente pericolosa durante la gravidanza, poiché può causare la sindrome della rosolia congenita, con gravi malformazioni fetali
  • Scarlattina: causata da Streptococcus pyogenes, la scarlattina si presenta con febbre, mal di gola ed un esantema caratterizzato da una texture ruvida (a "carta vetrata"). La lingua può assumere un aspetto a "fragola"
  • Quinta malattia: nota anche come eritema infettivo, è causata dal parvovirus B19. Si manifesta con un eritema tipico a forma di "guance schiaffeggiate" ed un rash diffuso al tronco e agli arti
  • Sesta malattia: associata al virus HHV-6 o HHV-7, colpisce prevalentemente i bambini sotto i due anni. Dopo alcuni giorni di febbre alta, compare un esantema maculopapulare improvviso, soprattutto sul tronco.
  1. Diagnosi e approccio clinico

La diagnosi delle malattie esantematiche si basa principalmente sull’anamnesi e sull’esame obiettivo. L’osservazione delle caratteristiche dell’esantema, in associazione ai sintomi sistemici, è cruciale per distinguere le diverse patologie.

Un aspetto fondamentale nell’approccio diagnostico è distinguere le malattie esantematiche da altre condizioni dermatologiche o sistemiche che possono manifestarsi con rash cutanei. Tra queste:

  • Reazioni allergiche: spesso causano rash diffusi, ma mancano di febbre e altri sintomi sistemici
  • Malattie autoimmuni: come il lupus eritematoso sistemico, possono presentarsi con esantemi, ma si accompagnano a segni e sintomi cronici, come dolori articolari persistenti
  • Infezioni non esantematiche: ad esempio, infezioni meningococciche o setticemie possono causare petecchie o rash maculari.

Nei casi dubbi o per confermare una diagnosi, possono essere utilizzati esami di laboratorio quali:

  • Test sierologici per rilevare anticorpi specifici contro il patogeno sospettato
  • Esami colturali o molecolari (es. PCR) per identificare virus o batteri.
  1. Trattamento e gestione

Il trattamento delle malattie esantematiche varia in base alla causa:

  • Terapie sintomatiche: febbre e prurito possono essere trattati con antipiretici (paracetamolo) e antistaminici
  • Antivirali: nei casi di varicella severa o herpes zoster, possono essere utilizzati antivirali specifici come l’aciclovir
  • Antibiotici: sono indicati solo per malattie di origine batterica, come la scarlattina, o per complicanze sovrapposte.

Nei casi più gravi, può essere necessario il ricovero ospedaliero per monitorare complicazioni sistemiche.

  1. Prevenzione: il ruolo dei vaccini

La prevenzione delle malattie esantematiche si basa principalmente sull’adozione di programmi di vaccinazione. Vaccini altamente efficaci sono disponibili per morbillo, rosolia e varicella, spesso somministrati come parte della combinazione MPR (Morbillo, Parotite, Rosolia)

Il vaccino MPR è solitamente somministrato in due dosi:

  • Prima dose: tra i 12 e i 15 mesi di età
  • Seconda dose: tra i 4 e i 6 anni, oppure in concomitanza con il richiamo di altri vaccini prima dell’ingresso scolastico.

Per gli adulti che non sono mai stati vaccinati o non hanno avuto una documentazione affidabile della loro immunizzazione, è possibile somministrare il vaccino in età avanzata.

Il vaccino viene iniettato per via sottocutanea o intramuscolare, preferibilmente nel braccio (muscolo deltoide) o nella coscia nei bambini piccoli. Il vaccino MPR si è dimostrato altamente efficace, in particolare:

  • Morbillo: una dose conferisce una protezione del 93%, che aumenta al 97% con due dosi
  • Parotite: l’efficacia è variabile tra l’88% e il 95%, in base al ceppo virale circolante
  • Rosolia: una dose garantisce una protezione superiore al 97%.

Le evidenze suggeriscono che l’immunità indotta dal vaccino MPR è di lunga durata, probabilmente per tutta la vita. Raramente, alcune persone vaccinate possono perdere l’immunità nel tempo, ma ciò è molto meno comune rispetto al rischio di infezione naturale.

Il vaccino MPR inoltre è considerato sicuro per la maggior parte della popolazione. Tuttavia, come tutti i farmaci, può causare effetti collaterali, generalmente lievi e temporanei:

  • Reazioni comuni: dolore o arrossamento nel sito di iniezione, febbre leggera, rash cutaneo transitorio
  • Effetti avversi rari: febbre alta con convulsioni febbrili (1 caso su 3.000 vaccinazioni) o reazioni allergiche gravi (anafilassi, 1 caso su un milione di dosi somministrate).

Non vi è alcuna evidenza scientifica a supporto di un legame tra il vaccino MPR e disturbi come l’autismo, nonostante le teorie errate diffuse in passato. Numerosi studi epidemiologici di alta qualità hanno confutato tale correlazione.

Quando una proporzione sufficiente della popolazione è vaccinata, la trasmissione del virus si riduce, proteggendo anche chi non può essere vaccinato (ad esempio neonati o soggetti immunocompromessi). L’obiettivo dell’immunità di gregge è particolarmente rilevante per il morbillo, che richiede una copertura vaccinale del 95% per prevenire epidemie. Grazie a questo vaccino si è ridotta drasticamente l’incidenza del morbillo nei Paesi con alti tassi di copertura vaccinale.

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Dott. Giorgio Sciarra

(214 articoli)
Opera presso il Policlinico Umberto I di Roma, dove si sta specializzando in Reumatologia, dopo essersi laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università La Sapienza di Roma con il massimo dei voti. E’ esperto di divulgazione scientifica sui temi della salute, del benessere e dell’alimentazione.
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