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5 Minuti
| 11/04/2025 |
Dott.ssa Martina Amenta
Salute e Benessere

Stipsi

Stipsi
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1. Stipsi, un problema da non sottovalutare

2. Stipsi: perché colpisce principalmente le donne?

3. Cause e complicanze della stipsi

4. Come curare la stipsi?

5. Integratori per la stitichezza

1. Stipsi, un problema da non sottovalutare

La stitichezza, o stipsi, è un problema gastrointestinale comune caratterizzato da movimenti intestinali difficili o poco frequenti, spesso associati a feci secche o dure. È importante non sottovalutarla, poiché può avere effetti negativi sulla salute e sul benessere.

La stipsi cronica colpisce una porzione importante della popolazione italiana, stimata tra il 15 e il 20 per cento. Circa l’80% sono donne, con un’età media di 50 anni.

2. Stipsi: perché colpisce principalmente le donne?

“La stipsi è donna”. Quante volte abbiamo sentito pronunciare questa frase? In effetti la stitichezza è una condizione che può colpire sia gli uomini che le donne, ma che si verifica molto più comunemente nelle donne. Ciò può essere dovuto a diversi fattori, tra cui:

  • Ormoni: le fluttuazioni ormonali, come quelle legate al ciclo mestruale, alla gravidanza o alla menopausa possono influenzare il funzionamento del sistema digestivo e contribuire alla stitichezza nelle donne. Ad esempio, i cambiamenti ormonali possono rallentare il movimento intestinale e causare una maggiore ritenzione di acqua, che può portare a feci più secche e dure
  • Ciclo mestruale: con l’arrivo del ciclo mestruale si alternano due tipi di ormoni che causano effetti opposti sull’intestino. Da un lato gli estrogeni che aumentano i movimenti intestinali, dall’altro i progestinici che li rallentano e riducono il numero delle evacuazioni. Soprattutto nelle donne con problemi di colon irritabile (IBS), le mestruazioni possono aumentare i sintomi di chi soffre di dolore addominale e flatulenza e peggiorare la stipsi
  • Dieta ed abitudini alimentari: le donne spesso seguono diete o regimi alimentari per ragioni legate alla salute, al controllo del peso o alle preferenze alimentari. Ciò può influenzare le loro abitudini intestinali: ad esempio una dieta povera di fibre o una cattiva idratazione possono contribuire alla stitichezza
  • Stress: le donne tendono ad essere più suscettibili rispetto agli uomini allo stress cronico, che influenza il funzionamento del sistema digestivo e può contribuire alla stitichezza
  • Peso corporeo: le donne spesso sperimentano cambiamenti di peso più frequenti rispetto agli uomini, ad esempio durante la gravidanza o a causa di diete. Le variazioni di peso possono influenzare il transito intestinale
  • Dolore pelvico: condizioni come l'endometriosi o i fibromi uterini possono causare dolore pelvico, che a sua volta può influenzare il processo di evacuazione e contribuire alla stitichezza.

3. Cause e complicanze della stipsi

La stipsi cronica può essere causata da vere e proprie disfunzioni motorie intestinali e anorettali, oppure da patologie come la diverticolosi, le malattie infiammatorie croniche intestinali, il tumore del colon-retto. Fra le malattie croniche che spesso si accompagnano a stipsi vi sono anche il morbo di Parkinson, il diabete e alcune malattie neurologiche.

Alcuni farmaci come anestetici, analgesici, antiacidi, anticolinergici, antidepressivi possono rallentare il transito delle feci lungo l'intestino. Anche l'uso eccessivo o improprio di lassativi può portare ad una perdita della normale funzione intestinale.

Per quanto riguarda le complicanze, invece, nei soggetti con stipsi è particolarmente frequente il fecaloma: è una situazione patologica nella quale le feci nel retto e nell’ultima parte dell’intestino crasso si induriscono e bloccano completamente il transito delle altre feci. Il fecaloma provoca crampi, dolore rettale e intensi ma inutili sforzi per defecare. In alcuni casi, muco acquoso o feci liquide riescono a superare il blocco, a volte dando una falsa impressione di diarrea (diarrea da sovrafflusso). Il fecaloma è particolarmente comune negli anziani, soprattutto nei soggetti allettati o con ridotta attività fisica, e nelle donne incinte.

Le feci dure ed i continui sforzi inoltre possono provocare un rialzo della pressione sanguigna (con possibili emorragie) e il prolasso delle emorroidi.

4. Come curare la stipsi?

Il primo consiglio utile è sicuramente quello di idratarsi e di attenersi ad una dieta ricca di fibre. Acqua e fibre aiutano ad ammorbidire le feci e a promuovere il movimento intestinale. Tra gli alimenti ricchi di fibre ci sono la frutta, la verdura, i cereali integrali, i legumi, i semi e le noci.

In alcuni casi, i lassativi da banco possono essere utilizzati per alleviare temporaneamente la stitichezza. Tuttavia, è importante usarli con moderazione e sotto la supervisione di un medico, in quanto l'uso eccessivo può avere effetti collaterali e non risolve la causa sottostante della stitichezza.

All’alimentazione poi bisogna associare uno stile di vita attivo, limitando per quanto possibile la sedentarietà e cercando di favorire gli spostamenti a piedi o in bicicletta.

5. Integratori per la stitichezza

Gli integratori possono essere utili nell’ambito di una strategia di gestione della stitichezza. Tra di essi troviamo:

  • Psillio: lo psillio è una fonte di fibre solubili che può essere assunto come integratore. Le fibre del psillio possono aumentare il volume delle feci e ammorbidirle, favorendo il movimento intestinale. È importante bere molta acqua quando si assume lo psillio
  • Metilcellulosa: la metilcellulosa è un altro tipo di fibra solubile che agisce in modo simile allo psillio. Può essere utilizzata come integratore per aumentare l'apporto di fibre nella dieta
  • Mirtillo rosso: l'estratto di mirtillo rosso è stato studiato per il suo potenziale effetto benefico sulla funzione intestinale. Può essere assunto sotto forma di integratore, ma la sua efficacia nella gestione della stitichezza è ancora oggetto di studi
  • Magnesio: il magnesio è un minerale che può avere effetti lassativi quando assunto in dosi elevate. Tuttavia, l'assunzione eccessiva di magnesio può causare diarrea e altri effetti collaterali, quindi è importante usarlo con cautela e sotto la supervisione di un medico
  • Olio di semi di lino: l'olio di semi di lino è una fonte di acidi grassi omega-3 e di fibra solubile, che può aiutare ad ammorbidire le feci. Può essere assunto come integratore o aggiunto a cibi o bevande.

Infine, i probiotici contengono batteri benefici che possono aiutare a regolare la flora intestinale e favorire il movimento intestinale regolare. Alcuni probiotici, in particolare quelli contenenti lattobacilli, possono essere utili nella gestione della stitichezza.

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Dott.ssa Martina Amenta

(240 articoli)
Redattrice RAI esperta nell'ideazione, nella produzione e nella gestione di contenuti multicanale, dalla TV al mondo Web, che si è specializzata nell’ambito della medicina e della salute. Attualmente è impegnata nei programmi TV 'CHECK UP', in onda su RAI UNO, ed ELISIR in onda su RAI TRE. Tra le sue esperienze precedenti “UNO MATTINA” (RAI UNO) e “KALIPE” (RAI DUE).
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